
L’incastro perfetto
Solo chi ha giocato a Tetris almeno una volta nella vita può capire che l’incastro perfetto non esiste. Ognuno prova ad inserire il “pezzo” o meglio il tetramino dove ritiene più opportuno. A volte grazie alla logica, altre per intuito riesce a vincere e passare al livello successivo.
E’ stato il mio gioco preferito per anni, anzi l’unico alla quale abbia mai giocato e me la cavavo. Come mi sia tornato in mente ora, non saprei, associazioni strane del mio inconscio, ma quello che desidero di più in questo momento è di passare al livello successivo. Mi sono bloccata da diverso tempo sullo stesso livello e non riesco a superarlo tanto che mi ci sono quasi abituata perdendo persino la voglia di vincere.
Forse dovrei concentrarmi di più e smettere di pensare a quale sia l’incastro perfetto ma seguire l’intuito mentre i pezzi scendono sempre più velocemente. Paragonare l’Amore al Tetris è un’altra associazione mentale da analista, però attulmente mi sento esattemente così: come una L che ruota attorno a sè stessa alla ricerca della sua sistemazione, la posizione giusta, quella che mi porterà al livello successivo.
Purtroppo il Tetris è uno di quei pochi giochi che si conclude con la sconfitta certa del giocatore. I pezzi cadranno così in fretta che sarà impossibile assemblarli. Solo allora mi potrò fermare e dire :
“Ok, ho perso, pazienza, ma sono felice perchè sono arrivata fin qui, e non potevo desiderar altro”.
Sarà quel giorno che potrò affermare di aver trovato l’Amore.